mercoledì 25 novembre 2015

Bisogna ingannare il tempo in qualche modo...

Da qualche anno mi sono trasferita nel Regno Unito e, siccome gli inverni da queste parti sono davvero troppo lunghi, ho dovuto trovare un modo per ingannare il tempo.
Così mi sono data alla pittura. Per un po' ho messo da parte la fotografia per via della scarsità di oggetti da fotografare da queste parti.


Vediamo cosa ne esce fuori... 
Chiara

domenica 25 gennaio 2015

LacrimeSussurranti

Questo è il mio primo racconto, scritto tempo fa con gli occhi di una giovane ragazza che si stava affacciando al mondo. Ora quella ragazza vive lontano da casa, lontana dagli affetti e dalle vecchie abitudini. L'unica vecchia abitudine (ma buona) che sopravvive in lei è la scrittura. Spero vi incuriosisca.

Ricordate sempre: mai fermarsi all'apparenza. Saltate i muri dell'usuale, uscite dagli schemi, non fatevi fermare da niente e da nessuno. Se volete qualcosa andate a prendervela, con unghie e denti se necessario. Siate impavidi perché la vita con voi non si tira indietro per niente.

http://www.mondadoristore.it/Lacrime-sussurranti-Chiara-Fadda/eai978889116493/ http://www.mondadoristore.it/Lacrime-sussurranti-Chiara-Fadda/eai978889116493/

mercoledì 7 maggio 2014

Il bello e il brutto degli HSBYs.


"Spero che non mi chiamino"
"Ma no, perché dovrebbero? Già ti hanno chiamato ieri"
"Me lo auguro, vorrei pensare un po' a me, oggi"
Pensare a me o pensare e basta? Il brutto del restare a casa tutto il giorno con l'ansia che possa arrivarti una chiamata del tipo: "Hi, it's crew control. We need you today to operate...". Che fare per ammazzare il tempo? Le opzioni sono tante, soprattutto quando hai una connessione internet e quattro PEDs a disposizione. Tra le tante, queste le più gettonate: mangiare, fumare e, la peggiore, PENSARE. A cosa di preciso non si sa, ma il cervello aspetta, sta lì, come se capisse che non esista momento migliore per attivarsi. Ebbene, pensare a tutto e a niente in particolare. Pensare a cose intangibili, che come unica caratteristica di concretezza credo abbiano il vocabolo della lingua italiana 'pensiero'. Poco tangibile, ma facilmente pronunciabile e udibile (come suona male).
BTW, musica e pensieri, una volta amalgamatosi per benino tra di loro, formano una frittata, una di quelle indigeste, che ci vorrebbero giorni per assimilarla. Risultato? Giornata di merda e pessimo umore, pronti per iniziare una nuova giornata lavorativa niente male.

A si biri cun salludi.

lunedì 28 aprile 2014

Casa.

Una media di due aerei e mezzo al minuto. Una media di decibel in meno al minuto moltiplicato per due e mezzo e moltiplicato a sua volta per sessanta. Ogni giorno della settimana. Stessa direzione diverse destinazioni. La noia incombe chiassosamente silenziosa, lasciandoti sensi di vuoto e assordandoti a ogni battito di cuore. Verde e azzurro con qualche sprazzo di colore è tutto ciò che vedo attraverso i vetri opachi della finestra. La mia bandiera mi fa sentire a casa, anche se, a dire la verità, è la connessione internet che mi fa sentire a casa. Dunque di conseguenza in gabbia, intrappolata nella rete "web" proprio come quattro mesi fa, prima che tutto ebbe inizio. Ti piacerà, mi dicevano. È vero, cosa c'è di meglio di un proprio lavoro guadagnato con le proprie forze, senza raccomandazioni, della propria indipendenza, della propria casa da condividere con i tuoi colleghi e compagni d'avventura e del tuo letto che due volte alla settimana condividi con quella che ritieni sia la tua dolce metà, quella giusta, finalmente? Una cosa c'è: casa. E quando dico casa non intendo fondamenta, più pilastri, più infissi, bensì quel posto dove ti senti protetta e senza pensieri negativi. Dove sai di poter sempre trovare qualcuno che non vede l'ora di abbracciarti, una volta ogni morte di papa. Casa è il tuo nido, il tuo rifugio, la tua tana, la tua certezza. Purtroppo il binomio casa- lavoro non può sempre essere un connubio perfetto. Infatti spesso e volentieri si tratta di un ossimoro. Un chiasmo, due identità parallele, che mai si incontreranno. Casa non è dove c'è il pane, come molti affermano. Casa è dove c'è il sincero desiderio di un abbraccio intenso e duraturo, uno di quelli in cui le parole non servono, perché è quella stretta a parlare da sè. Casa è dove sai che nessuno ti tradirà mai e che il bene provato è sincero e te ne accorgi dagli occhi scintillanti delle persone presenti in essa. Casa è la terra che ti ha accolto e che ti ha lasciato andare nonostante dispiaceri e pianti vari. Casa è quella cosa che ti manca quando ti senti persa in una camera di (forse) otto metri quadrati. Casa è serenità di vivere leggeri, senza troppi ripensamenti e senza troppe domande. 

domenica 3 marzo 2013

La favola del pescatore.

Nel mondo esistono tre tipi di pescatori:
il primo è quello che pesca per passione: se il pesce abbocca lo libera subito, rigettandolo in mare;
il secondo è quello che pesca per sopravvivere: usa ami, reti e tutto ciò che può essere necessario per catturare quanto più ''cibo'' possibile;
 il terzo è quello che si auto-definisce pescatore, o ''cacciatore'': è quello che getta l'amo e aspetta che il pesce abbocchi; una volta abboccato, il poverino tira, perché si è accorto della cazzata che ha fatto, si dà dell'ingenuo, perché doveva stare più attento, e il pescatore aspetta, aspetta, aspetta, giusto per dare al pesce l'idea di essere ancora vivo, mentre questo muore piano piano, attaccato a quel gancio che l'ha segnato per sempre.

Chiara

lunedì 25 febbraio 2013

Impossibile.

Impossibile dimenticare il passato, perché è pur sempre parte della tua vita;
impossibile non sbagliare nella vita, si impara dagli errori, che si accumulano nel passato;
impossibile pensare all'oggi o al domani, se nella tua testa il passato incombe;
impossibile stare sereni, se sai che domani pioverà. "Ieri" dici "ha fatto bello".

lunedì 7 gennaio 2013

Alla faccia dei Maya

Il 2013 è arrivato e sinceramente non vedo l'ora che giunga al termine.
Ieri su Facebook ho pubblicato una sorta di sfogo, una rabbia che mi accomuna a tutti gli Italiani in questo periodo grigio. Anzi, non a tutti, ma al 98% , ne sono certa. Il restante 2% sta benone e si vede ogni giorno in TV.
Questo è il mio sfogo:
"Avete presente quando si dice: ''Sto andando a picco''? No? Beh, basta guardare la situazione Italiana odierna. 2013, anno di cambiamenti. Sì, in peggio.Le tipologie familiari di cui parliamo sono 55 e derivano dall'incrocio tra tipi di nucleo familiare (11) e aree geografiche (cinque), queste ultime sono il Nordovest, il Nordest, il Centro, il Sud e le Isole. Quante alle tipologie familiari, ce ne sono tre per i single (meno di 35 anni, tra 35 e 64 e più di 65); tre per le coppie (con meno di 35 anni senza figli e/o altri familiari, tra i 35 e i 64 e oltre i 65); tre per le coppie con figli (con uno, due o tre figli); cui si aggiunge la categoria del monogenitore e le «altre tipologie». In realtà si sono dimenticati di creare categorie speciali, quali: persone che si dichiarano nullatenenti e hanno dei prestanome sui quali versare introiti misteriosi. Altre tipologie? Ve la devo proprio dire? Ci controllano si e no dal 1861. No. Devono controllare poveracci che vivono da soli per scelta, per necessità, per SFIGA; controllare famiglie con 2/6 figli che si fanno mazzo tanto per mandare avanti la casa con magari 600 EURO AL MESE e con tutto dichiarato; persona con più di 65 ANNI che non possono nemmeno godersi in SANTA PACE la propria pensione, sudata negli anni e con tanto di cicatrici, artriti e schiene spezzate in due. GIOVANI che magari non lavorano e che vengono mantenuti da zii, nonni, genitori con i risparmi di una vita tenuti SOTTO UN MATERASSO e non per forza in un conto in banca (visto che ti prosciugano anche per tenerne uno aperto).L'ITALIANO E' RISPARMIATORE, i salvadanai esistono ancora e costano 1EURO e non 75 EURO AL MESE + tasse; le mattonelle delle case si alzano ancora per nascondere quei 5 euro che ogni mese ti metti da parte o per fare una ricarica al nipotino/figlio/amico. E QUELLI CHE VANNO IN GIRO CON PORSCHE, BMW NON VENGONO CONTROLLATI? NON ESISTE UNA CATEGORIA PER LORO? Basta che ci diciate: ITALIANI (e non come lo disse un mezzo uomo che iniziava con BE e finito con TO), NON DOVETE PIù RISPARMIARE, TUTTO CIò CHE METTETE NEL SALVADANAIO, SOTTO IL MATERASSO, SOTTO LA MATTONELLA O DIETRO LA CARTA DA PARATI, METTETELO QUI, PROPRIO QUI, NELLA TASCA. NO, HO DETTO QUI, IN QUESTA TASCA NON IN QUELLA VICINO AL TUO BRACCIO. LI CONSERVEREMO NOI PER VOI.Quelli che dicevano: ''I giovani sono il nostro futuro''. GUARDATE CHE IL VOSTRO FUTURO STA DIVENTANDO FUTURO ANTERIORE IN GERMANIA, RUSSIA, SVEZIA E NORVEGIA. Voi siete rimasti al presente, che piano piano sta diventando passato semplice, poi passato prossimo e poi remoto. I giovani in Italia non ci restano più. E PERCHE'? AAAAH, CHISSA' COME MAI. Vengono controllati anche quante mutande cambiano al giorno: ''E perché hai cambiato 3 mutande oggi? Come te le sei potuto permettere?'' 2013 finisci in fretta, perché questo cervello che si sta per laureare andrà a fruttare in un altro paese, andrà a diventare FUTURO ANTERIORE in altre nazioni. Sarebbe uno spreco lasciare un cervello attivo e che frutta in un posto dove oltre a essere PASSATO REMOTO si potrà permettere un solo pasto al giorno: iL PASSATO DI VERDURE. Anzi no, le verdure costano care. Semolino e acqua."